Il convegno organizzato dall’Ente Parco della Murgia Materana, su iniziativa del presidente Giovanni Mianulli, ha visto una importante partecipazione; più di un centinaio di persone che hanno sottolineato l’esigenza di lavorare insieme nell’interesse esclusivo del Parco.

L’iniziativa si è aperta con i saluti in streaming dell’assessora all’Ambiente della Regione Basilicata Laura Mongiello e del presidente della Provincia di Matera Francesco Mancini; a seguire anche i saluti del direttore dell’Apt Antonio Nicoletti, padrone di casa nella sala dell’Open Space dell’APT di piazza Vittorio Veneto a Matera. Subito dopo, l’intervento del sindaco di Montescaglioso Vincenzo Zito, presidente della Comunità del Parco ha evidenziato la centralità della Comunità e del Consiglio direttivo del Parco e la necessità di un rafforzamento delle competenze di indirizzo per rendere più efficace l’azione dell’Ente Parco nella tutela e conservazione e della promozione del proprio patrimonio.

Particolarmente interessante è stata la partecipazione dei tre past-president del Parco, nell’ordine Roberto Cifarelli, Pierfrancesco Pellecchia e Michele Lamacchia, a significare da un lato la volontà di raccogliere l’eredità tutta intera degli anni passati e dall’altra dell’importanza di una azione comune e sinergica per definire il futuro del Parco stesso.

I presidenti che si sono avvicendati negli anni hanno voluto ricordare il valore di un patrimonio unico qual è quello del Parco la cui mission non può essere messa in discussione, tutt’al più aggiornata, come ha sottolineato Cifarelli, e per questo “è fondamentale capire anche a che punto siamo”. Importante è recuperare tutte le dimensioni del Parco, come l’aspetto archeologico, poco attenzionato fino a oggi. Fondamentale anche il concetto di “Paesaggio” come denominatore comune e l’importanza dell’altopiano murgico anche rispetto ai Sassi di Matera, che insieme costituiscono un contesto strategico per tutto il territorio, come ha ricordato Pellecchia.

Importantissimo il ruolo dei proprietari e della conoscenza per attivare una reale consapevolezza nei cittadini del valore di un Parco come quello della Murgia Materana, ha voluto evidenziare Lamacchia, “così ricco di biodiversità e che avrebbe bisogno di ben altre risorse economiche e lavorative, sul modello di altri parchi”.

Tutti gli interventi hanno di fatto condiviso l’idea che la mission del Parco va valorizzata e modernizzata, non revisionata, e che Tutela e Conservazione debbano restare il principale obiettivo di azione: a dispetto di alcune ipotesi non si tratta di ridurre il perimetro del Parco come soluzione di comodo a talune criticità ma l’esatto contrario, ovvero all’ampliamento in direzione di Murgecchia e Serra d’alto, di San Giuliano e dei comuni dell’interno.

Il presidente Mianulli nel fare propri questi impegni ha ricordato i primi passi compiuti nei primi mesi di presidenza e soprattutto la prospettiva di proseguire intanto il percorso di confronto e lavoro comune avviato oggi; la chiave sta intanto nella capacità di un lavoro e un impegno comune fra enti e con la partecipazione dei cittadini, nel recuperare un ruolo da protagonista dell’Ente Parco e in alcuni obiettivi precisi: disciplinare gli accessi e i flussi veicolari in un’ottica di sostenibilità; l’ipotesi di una ZTL del Parco; la salvaguardia dell’autenticità del territorio; la funzione dei proprietari visti come risorsa del Parco; la sentieristica, con i soci Cai e i membri del gruppo Speleologi che stanno lavorando per mappare e rendere fusibili percorsi non immediatamente visibili; gli investimenti su piste forestali carrabili e transitabili a beneficio delle attività produttive del Parco; il ruolo di Matera come “porta dei parchi” della Basilicata; l’opportunità data dal percoso di definizione del Piano di Gestione del sito Uneso, di cui l’Ente Parco ha assunto il coordinamento.

A proposito poi della necessità di gestione, il presidente Mianulli ha ricordato come a breve due bandi consentiranno di affidare i servizi relativi a Masseria Radogna, Iazzo Gattini e il percorso da porta Pistola a Murgia Timone da una parte e Parco dei monaci, Pianelle, Casello ferroviario di Montescaglioso dall’altra, perché solo regolamentando è possibile gestire e monitorare i flussi.

Dopo il saluto del vicepresidente della giunta regionale, Pasquale Pepe, il quale ha ribadito l’impegno della Regione sia in termini di investimento che di condivisione di una prospettiva di sviluppo del Parco, un intenso quanto pacato e competente dibattito ha fornito spunti tutti da valorizzare, assieme a una serie di criticità che potranno e dovranno essere affrontati seguendo il riferimento costitutivo e normativo del Piano del Parco che attraverso questo percorso si intende aggiornare e attualizzare.